Metti insieme un coreografo come Fabrizio Monteverde, che ha rinnovato con la sua sensibilità contemporanea il linguaggio della danza neoclassica e moderna nazionale, un ballerino come José Perez, grande perfezionista di scuola cubana e dunque non solo star televisiva di “Amici di Maria De Filippi”, insieme a Claudia Vecchi milanese doc e diplomata al Teatro alla Scala di Milano con frequentazioni all’Aterballetto e al Massimo di Palermo. Il risultato è un balletto da non perdere, ovvero “Otello” firmato da Fabrizio Monteverde per il Balletto di Roma, con il quale il Teatro della Luna inaugura il 27 gennaio la stagione 201, con repliche fino al 29.
Fabrizio Monteverde è un coreografo come ce ne sono pochi in Italia, nel senso che sicuramente è stato uno dei primi a creare delle strutture coreografiche moderne nelle quali la tecnica classica viene rielaborata e acquista quella dinamicità e quel lavoro nello spazio che prima mancava in quei balletti inizialmente definiti moderni o neo classici, come si usava dire fino a una quindicina di anni fa. Nei suoi lavori il punto di vista dello spettatore è continuamente sottoposto ai cambiamenti.
L’azione coreografica non viene presentata in maniera simultanea, ma attraverso scarti temporali che portano il pubblico a vedere più scene contemporaneamente accadute in momenti diversi. Come succede nel cinema.
In particolare Monteverde, come in altre sue precedenti rielaborazioni di balletti classici, quali Coppelia, Romeo e Giulietta e Cenerentola, fa tesoro delle sue iniziali esperienze come attore e aiuto regista con Luzzi e Cobelli, mettendo l’accento sugli aspetti più teatrali della danza, rendendola ancora più moderna attraverso successioni degli eventi che fanno chiaro riferimento alle sequenze cinematografiche.
Si serve dunque del racconto per creare degli scarti spazio temporali tra l’azione scenica, il movimento coreografico e l’arco temporale in cui la storia accade.
Come nel caso di questo Otello, basato sulla musica di Antonin Dvoràk, nel quale l’ambientazione è quella di un moderno porto di mare, un luogo è anche un non luogo dove tutti quelli che vi arrivano si trovano in una situazione di sospensione poiché giungono da posti diversi e vanno verso destinazioni ancora a loro sconosciute.
Nel porto il diverso, lo straniero, come Otello, non esiste, perché sono tutti stranieri mentre la presenza del mare non viene relegata, come in Shakespeare, a fare da sfondo come nelle cartoline di Venezia, ma diventa esso stesso proiezione delle tumultuose passioni dei tre protagonisti, Otello, Desdemona e Jago.
In particolare Monteverde fa riferimento, in questa sua nuova reinterpretazione di Otello, al film di Rainer Werner Fassbinder del 1982 intitolato “Querelle de Brest” con Franco Nero, Brad Davis, Jeanne Moreau e Laurent Malet, nel quale il tema trattato è quello dell’omosessualità maschile tra marinai e della prostituzione femminile. E’ in questo torbido scenario che Monteverde cala la vicenda di Otello, inserendo anche un nudo maschile che ben si inquadra nell’atmosfera erotica in cui agiscono i personaggi.
“Quello che descrivo – ha detto lo stesso Monteverde – è un mondo dominato dagli uomini che hanno una intesa ambigua, da spogliatoio, dove il narcisismo esibito diventa omosessualità latente”.
Quello dello scultoreo Josè Perez, tanto noto al pubblico femminile della Tv, sarà comunque un nudo artistico che ben si inquadra nella ancora giovane bellezza di un ballerino cubano che ha trovato fortuna in Italia e che a Cuba è felicemente sposato con moglie e figli per i quali nutre un grande amore. Divo sexy senza dubbio, ma prima di tutto un ottimo ballerino.
Che dire invece del personaggio femminile di Desdemona interpretato dalla ex scaligera Claudia Vecchi. Monteverde mette questo personaggio in secondo piano, messa sotto scacco dal potere maschile e relegata in un suo mondo a parte nel quale non può fare altro che sognare per allontanarsi dalla sofferenza quotidiana.
Teatro della Luna dal 27 al 29 gennaio ore 21, domenica ore 15.30
Otello Balletto di Roma Consorzio Nazionale del Balletto
Direzione artistica Walter Zappolini
coreografia Fabrizio Monteverde
musiche Antonin Dvoràk
con Josè Perez Otello, Claudia Vecchi Desdemona
scene Fabrizio Monteverde
costumi Santi Rinciari